Itinerario Arte Contemporanea
L'arte contemporanea in città è il risultato di vari progetti.
Particolare rilievo hanno le opere afferenti al progetto del 1994 "Affinità. Cinque artisti per San Gimignano", di Giuliano Briganti e Luisa Laureati. Fabro, Mattiacci, Nunzio, Paolini e Kounellis, alla ricerca di "affinità" con San Gimignano, hanno individuato cinque diversi punti dove far dialogare il Medioevo con la contemporaneità, realizzandovi specifiche installazioni.
Presso la Rocca di Montestaffoli è situata la scultura Acqua e sole dell'artista olandese Nic Jonk (1988).
Sulla facciata del Palazzo del Podestà sono incastonate quattro formelle in ceramica sul tema dell'arte e della musica, realizzate nel 1999 da Silvia Beghé e Franco Balducci.
"Arte all'Arte. Arte Architettura Paesaggio" è un progetto che l'Associazione Arte Continua di San Gimignano ha realizzato dal 1996, in collaborazione con vari Comuni della provincia di Siena ed altri enti pubblici.
Ogni anno, artisti di fama internazionale (Lewitt, Kounellis, Kosuth, ecc.), dopo uno studio dei luoghi, realizzano un'opera per ognuno dei Comuni aderenti alla manifestazione.
Scopo del progetto è quello di creare un punto di contatto tra il mondo dell'arte contemporanea internazionale e alcune comunità locali toscane fortemente segnate dalla presenza dell'arte, specialmente medievale e rinascimentale, sviluppando due filoni di ricerca che sviluppano rispettivamente interconnessioni tra arte, architettura e paesaggio e tra arte, industria e paesaggio.
Nel corso degli ultimi anni numerosi altri artisti contemporanei italiani e stranieri (Beghè, Masini, Smith…) hanno contribuito ad arricchire il patrimonio culturale di San Gimignano con le loro opere e installazioni.
Silvia Beghé – Intarsi d’acqua
“I trenta elementi che compongono questa opera sono stati eseguiti con argilla refrattaria. Per quanto riguarda la colorazione ho usato ossidi metallici, smalti e paste vitree. Ho volutamente creato un netto contrasto fra la superficie prettamente opaca dei fondi ed i solchi di smalti. Ho lavorato prendendo spunto ed insegnamento dalla natura, cercando di rimanere in armonia con i colori della città”.
Silvia Beghé – Intarsi d’acqua
Maurizio Masini - Albero delle cannelle
Un unico blocco di marmo bianco, pietre locali e bronzo del diametro di 3 metri al centro di Piazzale Martiri di Montemaggio. È l’Albero delle Cannelle, la monumentale fontana realizzata dallo scultore Maurizio Masini. La fontana, dotata di dodici cannelle per l’acqua, è dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia.
Maurizio Masini - Albero delle cannelle
Maurizio Masini – Monumento ai Martiri di Montemaggio
"Quello che ho voluto rappresentare con quest'opera, oltre all'identificazione geografica del luogo, è quel senso di libertà che si vive e si respira affacciandosi ad una finestra e volando idealmente fino a quello che la vista coglie; nessuno ci può privare di questo. E lo sguardo ci porta proprio lì, dove per concretizzare questo ideale diciannove martiri cedettero la vita. Vita rappresentata dal paesaggio, dal cipresso, da quello che l'uomo è riuscito a costruire, a conservare e a migliorare scrivendo pagine di storia come un libro di racconti. Le pagine si aprono e dall'altra parte il bagolaro si trasforma nel fiore del partigiano; il garofano colpito dalla mitraglia. Diciannove i colpi disposti a raggiera, che dopo il crepitio dell'arma conseguono l'aspetto solare e ascensionale, per ricordare che questo martirio non è stato un sacrificio vano"
Maurizio Masini – Monumento ai Martiri di Montemaggio
Maurizio Masini – Fontanella
È un falco in bronzo che decora la fontanella di Porta San Giovanni. Ci sono anche una lumaca che fa da rubinetto e qualche lucertola.
Maurizio Masini
Fontanella
Maurizio Masini – Olmo, formella in ceramica
L’olmo è simbolo di amicizia e protezione. Anticamente Piazza della Cisterna era divisa in due ed in una delle due metà accoglieva un olmo che dava il nome alla piazza. Per ricordare questo la lunetta venne inserita quando fu rifatta la pavimentazione di Piazza della Cisterna. È una tarsia in marmo verde Ming e marmo verde del Guatemala su una base di marmo bianco Lasa, pietra estremamente dura e resistente proveniente dalla Val Venosta. Masini è stato il primo scultore in Italia a usare questo marmo.
Maurizio Masini – Olmo, formella in ceramica
Luciano Fabro – Italia all’asta
L’opera progettata da Luciano Fabro in occasione del progetto Affinità. Cinque artisti per San Gimignano, del 1994, si inserisce nella serie Italia, iniziata dall’artista già a partire dal 1968. In questa, Luciano Fabro ripropone più volte l’immagine della penisola italica, scegliendo però ogni volta posizioni e materiali diversi, tutti ironicamente riferiti alla situazione politica ed economica del Paese. Nell'opera realizzata per
San Gimignano, l’ironia è afferrabile anche nel titolo stesso che le viene dato: L’Italia all’Asta. Da una parte c’è il chiaro messaggio di un Paese all’asta, che si vende al migliore offerente, e non è un caso che sia stata scelta per la città di San Gimignano, un gioiello di storia, unico nel suo genere che da anni è vittima di un turismo che fa apparire la città come un bene commerciale; dall’altra parte, c’è la costruzione letterale di un Paese all’asta, ossia la materica riproduzione di un Paese dal profilo a stivale, infilzato da un’asta e messo lì, in mostra.
Luciano Fabro – Italia all’asta
Nic Jonk – Sole e acqua
È una scultura alta 201 cm posta di fronte alla Wine Experience, Rocca di Montestaffoli a San Gimignano. Il disco rotondo era spesso usato dall’artista come simbolo del sole o della terra, come in altre opere (per esempio “Pacific”, “Elementen” e “Het getij”)
Nic Jonk – Sole e Acqua
Kiki Smith – Yellow girl
Yellow Girl fa parte dell’installazione intitolata Color Still che Kiki Smith ha realizzato nel 2010 per Umoca (Under Museum of Contemporary Art) a Colle di Val d’Elsa, progetto curato dall’artista cinese Cal Guo-Qiang. Le tre bambine sedute, circondate da una moltitudine di lampadine in cristallo, che indossano abiti con le tinte dei colori primari, rosso giallo e blu sono state ricollocate e animano gli spazi della Rocca di Montestaffoli a San Gimignano, della Fortezza Medicea a Poggibonsi e del sistema di risalita a Colle di Val d’Elsa.
Kiki Smith – Yellow girl
Silvia Beghé e Franco Balducci - Quattro formelle sulla facciata del Palazzo del Podestà
“Ho voluto interpretare questo tema con due materiali a me cari: il grès e il ferro ossidato; materie primarie la terra e il ferro che l’uomo, fin dagli albori della sua storia ha imparato a foggiare con il fuoco e ai quali ha affidato molto della sua arte e cultura. “Allegro con fuoco” e “Atto unico” sono i titoli che ho scelto per i miei lavori: nel primo all’ombra di un arco popolato di gente una sagoma di violoncello accoglie un pentagramma con alcune note musicali; il fuoco è passione e catarsi dell’animo umano che nella musica eleva al massimo il suo spirito. Nel secondo in un unico atto viene raccontata una parabola dove l’espressività umana, in una vorticosa spirale si concede del tutto solo se osservata frontalmente, altrimenti, come una quinta teatrale nasconde una parte di sé”. (Franco Balducci)
“Così in una formella ho riportato la firma di Mozart, nell’altra un simbolo strettamente legato al fatto musicale come il metronomo. Ho cercato di lavorare con umiltà non potendo mai dimenticare questo palazzo che da secoli offre la sua bellezza agli abitanti di San Gimignano ed ai visitatori che giungono da ogni parte del mondo. Così le forme sono semplici, i colori fatti di bruni hanno quella misura che permette loro di inserirsi in quella stupenda facciata come se chiedessero permesso per entrare”. (Silvia Beghé)
Silvia Beghé e Franco Balducci
Quattro formelle sulla facciata del Palazzo del Podestà
Giannetto Fieschi – Santa Caterina dei Fieschi
Una scultura in bronzo dedicata da Fieschi alla figura più eminente della propria famiglia. L’opera era inizialmente destinata a Genova in una collocazione pubblica, poi mancata. Il monumento, che si svolge su un complesso impianto a forma piramidale, raffigura la santa intenta al capezzale di una malata, sincreticamente circondata da alcune anime di defunti
Giannetto Fieschi – Santa Caterina dei Fieschi
Eliseo Mattiacci – Equilibrio Compresso
“Il mio intervento nasce dal contrasto: alle sculture verticali, le torri, alla severità medioevale, ho voluto contrapporre una lievità suggerita dal vecchio muro che sembrava in attesa di accogliere questo mio lavoro, un luogo predestinato, che sfugge dalla rocca verso il vuoto della vallata e che accentua il senso precario di vertigine di questa mia installazione”
Eliseo Mattiacci – Equilibrio Compresso
Franco Balducci – Viaggiatore di pace
“Fin dai tempi della via Francigena era possibile viaggiare solo nei momenti di pace. San Gimignano ancora oggi ha una grande opportunità nell’incontro tra gente di cultura e lingua diverse. Questo mio lavoro è nato da questa riflessione: la pace è l’unica condizione che consente il viaggio, l’incontro, la conoscenza reciproca e la sua conquista è anche un cammino personale, nella speranza di una umanità nuova”.
Franco Balducci – Viaggiatore di pace
Letizia Cariello – Il cielo stellato sopra di me
Si tratta dell’installazione permanente di Letizia Cariello “Il cielo stellato sopra di me”, progetto nato da una collaborazione tra il Comune di San Gimignano e Galleria Continua. L’opera in esterno si ispira alla planimetria e alla struttura delle sezioni riservate alle tombe dei bambini in alcuni cimiteri europei. Una specie di città cimitero sempre accessibile, ma che per volontà dell’autrice “non si lascia immediatamente comprendere nella sua struttura planimetrica, obbligando i suoi visitatori a girare intorno al quadrilatero che circoscrive la pianta complessiva del progetto”. In pratica è un’installazione che deve attrarre ma confondere, interessare e disturbare. Le balaustre sono come quelle dei balconi, smaltate però con i colori delle camere dei bambini (racchiudono quindi l’idea di città e di cimitero dei bambini). Il titolo è un frammento di una famosa sentenza di Immanuel Kant nella “Critica della ragion pratica”, a sottolineare la forte valenza sociale e morale che la Cariello vuole dare all’opera.
Letizia Cariello – Il cielo stellato sopra di me
Luisa Rabbia – Il riposo del tempo
All’interno dell’opera Il Riposo del Tempo, progettata per l’edizione di Arte all’Arte del 2004 e posizionata in una fonte medievale della città di San Gimignano, l’acqua è l’elemento selezionato per creare un intuitivo ed immediato collegamento al tema del tempo che passa. L’acqua, vista come madre e matrigna, matrice di vita ma anche di morte, viene scelta dall’artista Luisa Rabbia per realizzare la sua opera, intervenendo direttamente all’interno di un’antica fonte medievale nascosta dalle strade principali della città ed immersa completamente nella natura. Luisa Rabbia realizza nello specifico una scultura a mosaico e in ceramica inserita su tutta la superficie retrostante la parte centrale dove è contenuta l’acqua. Il soggetto principale del mosaico è la figura bidimensionale e illusoria di un vecchio che, qui, impersona il Tempo, posizionato tra le acque, il muschio e l’umidità del luogo. Avvolto da una pesante coperta, che appare quasi inutile a causa delle terribili condizioni climatiche del posto, mostra allo spettatore le mani dell’uomo, uno dei due piedi e il volto, realizzato in questo caso in ceramica per far esaltare le lacrime che, come gli attimi di un’intera vita, scivolano lentamente sul suo volto, ossia sul volto del Tempo. La faccia del grande vecchio esprime inoltre, nella rugosità profonda dei suoi tratti facciali, la pietas di una forte coscienza religiosa, mentre la coperta che lo avvolge si fa sarcofago e sudario, che lo protegge e ripara dalle intemperie del luogo, dall’umidità che promana dalla fonte e che, aldilà di essere fonte di vita, appare anche come inquietante e misteriosa entità.
Luisa Rabbia – Il riposo del tempo
Nunzio – (senza titolo)
“…il luogo da me scelto per realizzare il progetto San Gimignano è situato in uno dei vicoli trasversali rispetto alla strada principale vicino alla porta nord. Esiste in questa stradina un piccolo terrazzamento che fa da raccordo a due edifici. L’intervento è realizzato con una serie (sei) di lamine dorate integrate negli spazi sottostanti le piccole volte a botte. Si determina così una volta dorata di sei metri interrotta da sette archetti. Il continuo variare della luce e le qualità riflettenti del metallo toglieranno peso e oscurità al luogo. L’intervento si propone di trovare un rapporto di continuità, anche attraverso l’uso di caratteri specifici del tempo, tale da annullare la distanza storica che separa il luogo dal mondo contemporaneo”.
Nunzio – (senza titolo)
Joseph Kosuth – La sedia davanti alla porta
“Là dove si può stare in piedi, ci si può anche sedere. Non soltanto i bambini, ma anche le donne hanno il loro posto sulla soglia di casa, a stretto contatto con la terra, le sue tradizioni e forse le sue divinità. La sedia davanti alla porta è già segno di innovazione cittadina. Dell’inaudita facoltà di star seduti al caffè, poi, si avvalgono unicamente gli uomini”. Queste parole sono di Walter Benjamin, intellettuale del primo Novecento. Joseph Kosuth le incide su pietra serena e ci descrive un’immagine di città dove tradizione e innovazione si fondono insieme.
Joseph Kosuth – La sedia davanti alla porta
Silvia Beghé: Lungo il percorso del tempo - Franco Balducci: Incontro
“Il lavoro che ho fatto per la nicchia di via Folgore, al lato della nuova piazza del Bagolaro, si intitola Incontro. Quest’opera, realizzata in grès, è montata su lastra di ferro ossidato: il colore che ho scelto dovrebbe ricordare la limpidezza di un cielo azzurro o di un’acqua chiara e le fini texture dell’argilla, diverse nei due personaggi, sottolineano il minor peso delle differenze di chi partecipa a questa azione perché il suo fine, l’incontro, prende tutta l’importanza in ciò che accade”. “Della mia formella dirò che è fatta di gesti semplici, nati da un’idea semplice: dividere la ceramica in tre parti collegate però tra loro come si può idealmente dividere in tre parti, ugualmente collegate tra di loro, la vita di ognuno di noi: la giovinezza, la maturità e la vecchiaia. Nella prima ho lasciato che l’istinto muovesse la mano a tracciare un solco leggero nell’argilla, come una vita che nasce e piano si accresce, poco colore come una prestissima alba del vivere quando tutto deve ancora divenire. Poi, la maturità, il prendere forma delle cose, la coscienza della propria esistenza e la conoscenza del mondo e degli altri, la sofferenza, la gioia e l’amore che tutto comprende. Infine, di nuovo una linea, profonda come solco d’aratro. Una linea che tace ma che tutto ormai sa, una linea forse serena o amara ma che è silenzio e, speriamo, saggezza”.
Silvia Beghé, Lungo il percorso del tempo
Franco Balducci, Incontro
Ernesto Treccani – Crocifissione
La Crocifissione di Ernesto Treccani è un’opera dipinta a smalto su piastrelle di terracotta. Assimilabile per forma ad una pala d’altare, è collocata nel giardino della Biblioteca Comunale di San Gimignano. L’opera è composta da circa 114 formelle in maiolica montate su un pannello in vetroresina
Ernesto Treccani – Crocifissione
Jannis Kounellis – (senza titolo)
“…alto quanto la chiesa di San Jacopo, assomiglia ad un campanile, con la differenza che ha la campana stregata che non si muove e che si vede che non si muove. Mi piacerebbe che il ferro con il quale è disegnato fosse visto di pomeriggio, perché la silhouette a quell’ora è scritta tra il muretto di fondo e il cielo, e con il suo tettino di ferro somiglia alle crocefissioni di campagna, di ferro, o alle croci all’estremità delle torri, oppure alle inferriate delle case abbandonate. Quello che a me importa è che non sia considerato una scultura, ma una grafia sul muro segnato dal tempo”
Jannis Kounellis – (senza titolo)
Giulio Paolini – Meridiana
Giulio Paolini ha realizzato sulla facciata della Chiesa di Sant’Agostino una “meridiana”, delle dimensioni e nel luogo di una vera e più antica andata perduta. Nel quadrante di intonaco bianco sono incisi due motivi: le mani, una intenta a segnare il centro dell’orologio al polso della seconda, e il motivo astrale a cerchi ed ellissi concentrici. Lo gnomone è una matita di bronzo. Intorno si sviluppa la frase “Tout se tient”, e le lettere O, S, E, N segnano i quattro punti cardinali.
Giulio Paolini – Meridiana
Anish Kapoor - Underground
È all'interno del Torrione di Sant'Agostino, nell'antica cinta muraria di San Gimignano che l'Artista di fama mondiale, Anish Kapoor, concepisce la sua installazione per la Decima edizione di Arte All'Arte. Cemento, sassi, ed una location magica, sono gli elementi che l'artista utilizza per realizzare una grande forma organica che riempie ma non colma, lo spazio. Con quest'opera, Kapoor vuole dare l'idea di un'enorme crisalide nella quale ci vediamo da un momento all'altro l'esplosione di una nuova vita, una nascita.
Anish Kapoor - Underground