Centro Storico
Porta San Giovanni
Costruita intorno alla metà del XIII secolo, è caratterizzata nella parte esterna da un arco a sesto ribassato e sormontata da una guardiola sorretta da una serie di sei archetti pensili trilobati.
Accanto alla guardiola, sulla sinistra di chi guarda, si nota un piccolo campanile che sovrasta la navata destra di una chiesa seicentesca "La Madonna dei Lumi", andata oggi quasi completamente distrutta.
Passeggiata delle mura
Per tutto il perimetro della 2° cinta muraria (XIII secolo) ca. 2.176 metri, è possibile passeggiare per ammirare le mura che delimitano il centro storico di San Gimignano.
Lungo il percorso, accessibile da vari punti, sia dall'interno che dall'esterno, è possibile ammirare dei bellisimi panorami della Valdelsa.
Lungo il percorso incontriamo alcuni "Torrioni" medicei (XV-XVI sec.), le principali porte di accesso alla città: Porta San Giovanni (lato sud), Porta Quercecchio (lato ovest), Porta San Matteo (lato nord), Porta San Jacopo e Porta delle Fonti (lato est).
Porta delle Fonti chiamata così perchè, subito dopo una breve ma ripida discesa, si trovano le fonti pubbliche.
Si narra che Geminiano, il santo vescovo di Modena, vissuto intorno al V secolo d.C., invocato dopo la sua morte dai cittadini che erano in grave pericolo per la discesa di popolazioni barbare feroci ed agguerrite, con una provvidenziale apparizione sulla porta delle fonti, la liberò dal flagello dei Goti di re Totila (prima metà del VI secolo).
Museo Ornitologico
Situato all'interno della piccola chiesa di San Francesco, ubicata nella via Quercecchio e risalente al XVI secolo, il museo accoglie la collezione della marchesa Marianna Panciatichi Ximenes d'Aragona Paolucci, grande appassionata di ornitologia.
Buona parte degli esemplari, raccolti fra il 1866 ed il 1911, proviene dalla tenuta del Monte (San Gimignano).
L'intera collezione, attualmente esposta in 371 esemplari, fu ceduta dalla marchesa al Comune di San Gimignano nel 1927 ed è stata collocata nella sede attuale nel 1990, con un allestimento curato dal Dipartimento di Biologia Ambientale dell'Università di Siena e dall'Istituto Nazionale di Biologia della Selvaggina.
Piazza della Cisterna
Attraverso l'Arco dei Becci e dei Cugnanesi entriamo nella più bella piazza della città, Piazza della Cisterna, antica sede di botteghe e taverne, che deve il suo attuale nome al pozzo ottagonale, in travertino, che ne occupa la parte centrale, e che fu costruita nel 1273 e successivamente ampliata, nel 1346, dal Podestà Guccio dei Malavolti, il cui stemma, una scala, è inciso sulla pietra del pozzo.
In precedenza tale piazza si chiamava Piazza delle Taverne e poi, per un grande albero che vi si trovava, Piazza dell'Olmo. L'atmosfera magica che vi si respira sembra davvero rapire e portare i visitatori indietro nel tempo.
Cosa guardare quando si è in Piazza della Cisterna
Palazzi e torri, alternandosi in pieni e vuoti di rara armonia, circondano l'ammattonato irregolarmente triangolare che si stringe verso via del castello.
Sulla destra guardando via del Castello, si affacciano: il palazzo Tortoli, con le sue quattro eleganti bifore trecentesche, la torre mozza detta dei Pucci dal nome della famiglia che la possedette tra il XIX e XX secolo, l'albergo della Cisterna, un tempo palazzi dei Cetti e Bracceri, poi Ospizio dei Gettatelli; il palazzo Ridolfi e le torri e le case dei Becci e Cugnanesi; il palazzo Pellari e, con le sue due torri, il palazzo Ardinghelli.
Dall'altro lato della piazza il palazzo Lupi con la torre del Diavolo, chiamata così perchè si narra che il proprietario, tornando da un lungo viaggio e trovandola inspiegabilmente più alta, ne attribuisse l'opera al demonio. Dopo il vicolo dell'Oro, dove in passato avevano le loro ricche botteghe gli orafi e i battiloro, il quattrocentesco palazzo Cortesi-Lolli, nato su edifici più antichi.
Piazza Pecori
A sinistra del Duomo, tra il Duomo ed il Palazzo Comunale, troviamo la rampa d'accesso che ci porta a Piazza Pecori, nome che ci ricorda un celebre cittadino sangimignanese, Luigi Pecori, nato nel 1811 e morto nel 1864, che è stato Proposto e appasionato storico della nostra città.
La Piazza si chiama anche piazza della Propositura. Sul lato destro della piazza la loggia dell'Annunciazione, detta anche del Battistero per un fonte battesimale di forma esagonale eseguito da Giovanni di Cecco e fatto costruire nel 1472 dagli iscritti all'Arte della Lana, con formelle a bassorilievo delle quali la più importante raffigura proprio il Battesimo di Gesù.
Nella parete di fondo del loggiato appare, bellissimo, l'affresco dell'Annunciazione, attribuito a Domenico Ghirlandaio.
Sul lato sinistro della piazza il Palazzo della Propositura, sorto su un terreno che, prima della permuta dei beni del 1288, apparteneva al Comune. La sua facciata risulta alleggerita, in alto, da belle bifore e davanti, decentrata rispetto alle altre costruzioni, c'è una piccola cisterna coperta da una tettoia in mattoni, edficata sicuramente dopo la metà del XVII secolo.
Nella parte inferiore della piazza, dove oggi c'è il Museo d'arte sacra, c'era invece il dormitorio dei Cappellani e, fino al 1600, dobbiamo immaginarla come un grande chiostro annesso all'antica pieve. Da Piazza Pecori si accede dunque al Museo di arte Sacra.
Palazzo Vecchio del Podestà
In piazza del Duomo, di fronte alla chiesa, si trova il palazzo Chigi-Useppi ed il vecchio Palazzo del Podestà con la torre detta Rognosa che, fino a tutto il '300, fu usata come prigione.
In basso, sotto il palazzo stesso, che ha la parte inferiore in pietra e la superiore in cotto, c'è un ampio androne con sedili in pietra in fondo al quale si trova un affresco del Sodoma, del 1513, che rappresenta la Madonna col Bambino ed i santi Geminiano e Nicola, ed un portone che dà accesso al piccolo ma delizioso Teatro dei Leggieri.
Costruito su un'antico teatro del 1534 e successivamente rifatto nel 1794.
Quando il Podestà si trasferì nel nuovo Palazzo Comunale, costruito a fianco del Duomo nel 1298, il vecchio palazzo servì prima come albergo per ospiti illustri e poi come scuola pubblica maschile.
Piazza delle Erbe
Scendendo dalla scalinata del Duomo, sulla sinistra si apre Piazza delle Erbe, usualmente chiamata così forse per il mercato di generi provenienti dalla campagna che vi si teneva anche in passato, ma denominata poi ufficialmente Piazza Ugo Nomi (Brogi Veronesi Pesciolini 1840-1910), proposto di nobile famiglia.
La piazza, nella sua caratteristica forma di triangolo che si chiude salendo verso la rocca, è stata recentemente pavimentata a mattoni, acquistando in ampiezza ma perdendo una sua particolare fisionomia che, qualche anno fa, ce la mostrava più raccolta e a misura d'uomo, ombreggiata da vecchi pini e allietata da una piccola fontana.
La cosa più interessante che si può dire oggi, dal punto di vista architettonico, sulla sua struttura, è una certa semplice signorilità delle abitazione che vi si affacciano ed il fatto che proprio sul suo terreno si innalzino le due torri "gemelle" della famiglia dei ghibellini Salvucci, mentre il loro palazzo oggi non esiste più.
Sul lato sinistro la piazza è delimitata dalla torre campanaria e dalla fiancata della Collegiata, sulla quale si possono ancora vedere le tracce delle finestre gotiche chiuse per consentire la realizzazione degli affreschi del nuovo testamento.
Piazza Duomo
Da piazza della Cisterna entriamo nella piazza del Duomo, sulla sinistra il Palazzo Comunale, e la scalinata che porta all'ingresso del Duomo (o Basilica Collegiata di Santa Maria Assunta), davanti abbiamo il palazzo dei Ghibellini Salvucci, acerrimi nemici dei Guelfi Ardinghelli, che avevano le case nella piazza contigua, con le due torri "gemelle" che, non essendo identiche nelle dimensioni, avevano dato adito ad una storia interessante: si pensava infatti che i Salvucci, volendo in qualche modo contravvenire agli statuti comunali del 1255, che impedivano di costruire torri più alte di quella del Podestà (Rognosa), ne facessero erigere due, appositamente progettate in modo che la parte alta della prima corrispondesse alla base della seconda, cosicchè, idealmente sovrapponendole, superassero ampiamente la torre comunale, per dimostrare così la loro potenza e la loro sfrontatezza.
Alla destra il palazzo Chigi-Useppi ed il vecchio Palazzo del Podestà con la torre detta Rognosa che, fino a tutto il '300, fu usata come prigione.
Le Torri
LE TORRI DI SAN GIMIGNANO
Clicca sull'immagine e scoprirai notizie sulle Torri di San Gimignano, la loro storia, quante ne sono rimaste, i loro nomi. Puoi inoltre fare un tour virtuale di questi monumenti, simbolo della nostra Città.
Progetto realizzato con gli studenti dell'Istituto di Istruzione Superiore "Roncalli" di Poggibonsi.
Rocca di Montestaffoli
Dalla Piazza del Duomo, sulla destra della chiesa, attraversando Pazza delle Erbe, si sale verso la Rocca di Montestaffoli, che si dice ospitasse un castello del longobardo Astolfo e poi un convento di Domenicani, e che fu realizzata per volere dei Fiorentini nel 1353, proprio quando San Gimignano si sottomise a Firenze, per respingere eventuali attacchi che potessero venire da Siena o ribellioni sorte all'interno della stessa città.
La Rocca era una specie di fortezza che ospitava truppe che venivano istruite da un comandante fiorentino e aveva una pianta a forma pentagonale con un perimetro di circa 280 metri, con torrette agli angoli e collegamenti che la univano alle possenti mura cittadine, ed era difesa da un antiporto protetto da una cateratta e da un ponte levatoio. Dall'unica torretta della Rocca rimasta agibile si gode una vista straordinaria sulle torri del centro della città e un magnifico panorama a 360° della Valdelsa.
Nel terzo fine settimana del mese di giugno di ogni anno, si svolge il Torneo "La Giostra dei Bastoni" , nell'ambito della festa medievale "Ferie delle Messi".
Le Fonti Medievali
La porta delle Fonti, si apre sulla campagna e conduce alle Fonti pubbliche, dove anticamente si attingeva l'acqua e si lavavano i panni.
La costruzione che risale al Trecento, presenta dieci archi romanici e a sesto acuto noscondendo la primitiva fonte in pietra longobarda che si fa risalire al IX secolo. Lo Porta alle fonti faceva parte della seconda cinta muraria, ma è stata modificata, quando nel 1930 fu demolita la sovrastruttura della cappella che vi era stata costruita nel 1501 e l'affresco ivi esistente rappresentante la "Madonna col Bambino e i Santi Michele e Giovanni Battista" opera di ignoto senese del XVI secolo, fu trasferito sotto la loggia del palazzo comunale.
Biblioteca Comunale
Sempre nel Conservatorio di Santa Chiara si trova la Biblioteca comunale, aperta e visitabile con ampio orario, che raccoglie oltre 70.000 edizioni del '900,(tra le quali una pregevole collezione di cataloghi d'arte) 32 incunaboli, 1.450 "cinquecentine", 2.500 edizioni del '600, oltre 7.000 "settecentine" e oltre 20.000 volumi dell'800.
L'Archivio storico conserva 3.558 filze a partire dal 1250 (conserva anche i documenti dello Spedale di Santa Fina) ed è uno dei più completi d'Italia.
BIBLIOTECA COMUNALE
Via Folgòre, 17 53037 SAN GIMIGNANO (SI)
Orario di apertura
lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì 14.30 - 19.30
martedì e sabato 9.00 - 12.00
Contatti
Tel. +39 0577 990371 - +39 0577 990373
Fax. +39 0577 990871 - +39 0577 990873
e-mail: biblioteca@comune.sangimignano.si.it
Porta San Matteo
Si apre sulla seconda cerchia di mura che, costruita nel XII secolo, presentava originariamente sette accessi alla città.
La porta, che è sormontata da un doppio arco, a sesto acuto e a sesto ribassato, ed è coronata da una serie di sei archetti sorretti da mensole, di aggiunta più tarda, si affaccia sulla prima periferia del paese e sulla strada di circonvallazione che porta verso Certaldo e guarda verso il torrione dei "frati".
Piazza Sant'Agostino
Prima di uscire dalla Porta San Matteo, a destra, possiamo prendere la stretta via Cellolese che ci porta velocemente ad un'altra interessante piazza di San Gimignano: quella di Sant'Agostino.
Accanto al grande fabbricato del convento dei monaci agostiniani che si affaccia sulla piazza, ma orientata in senso opposto, troviamo la piccola chiesa di San Pietro, comunemente detta di San Piero, una delle più antiche di San Gimignano (XII sec.).
Tra di essa e la grande chiesa di Sant'Agostino, adiacente al convento, al centro della piazza, si trova -su di una base rialzata a forma esagonale composta da due scalini che recuperando il dislivello della piazza creano così un piano- un pozzo in pietra anch'esso di forma esagonale.